La scuola dei gladiatori: il combattimento

Un capolavoro di Giorgio De Chirico

La scuola dei gladiatori: il combattimento (1928) di Giorgio de ChiricoCasa Museo Boschi Di Stefano

Lo stile di De Chirico continua a evolversi e a mutare negli anni, suggestionato da esperienze e personalità italiane e straniere. Questo dipinto rappresenta un esempio esterno alla metafisica.

Rosenberg, mercante francese di De Chirico, nel 1928 commissiona a diversi artisti numerose opere per arredare il suo appartamento a Parigi.

Per questa occasione realizza un ciclo di dipinti e grafiche sul tema del combattimento: era consuetudine in quegli anni organizzare nei parchi delle gare, lotte tra "gladiatori moderni" per intrattenere e divertire il pubblico francese.

La Scuola dei Gladiatori viene interpretata come esaltazione della romanità in un periodo in cui il fascismo sta acquisendo maggiore autorità in Italia perciò non riscontra grande successo tra il pubblico parigino.

Il vero significato del quadro è invece all'opposto di quelli che erano i valori del regime fascista. De Chirico sceglie di schernire la forza e la brutalità umana. I gladiatori, diversamente da come vengono immaginati, sono esili e gracili, non hanno una forza fisica prestante.

Si ritrovano uno sopra l'altro, in una stanza di cui si possono solo intravedere le pareti, il pavimento e una piccola finestra sulla destra. Immersi nella confusione cavalli, uomini, lance e scudi creano un affollamento che crea il paradosso rappresentato da De Chirico.

Nel 1939 Rosenberg è costretto a vendere gran parte della sua collezione. Marieda e Antonio approfittano della circostanza e si recano a Parigi. Ritorneranno in Italia proprio con questo dipinto, addirittura arrotolato e privo di telaio.

Soggiorno di Casa Boschi Di Stefano (1982) di Gabriele BasilicoCasa Museo Boschi Di Stefano

In tutto l'appartamento questo è l'unico dipinto che mantiene la sua collocazione originale. Appena si entra in salotto si notano subito i veri protagonisti, i gladiatori.

Sala 7 - La scuola di Parigi (Soggiorno) (2019)Casa Museo Boschi Di Stefano

I coniugi erano soliti organizzare concerti coinvolgendo molte delle figure artistiche più importanti dell'epoca e proprio nel loro salotto creano un luogo per il confronto artistico.

Ringraziamenti: tutti i partner multimediali
In alcuni casi, la storia potrebbe essere stata realizzata da una terza parte indipendente; pertanto, potrebbe non sempre rappresentare la politica delle istituzioni (elencate di seguito) che hanno fornito i contenuti.
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