Storia di Angelo D'Arrigo,
il primo uomo ad aver sorvolato l'Everest in deltaplano.
Angelo D'Arrigo sul deltaplano ad ala rigida StratosMuseo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Ore 5.30 del mattino, 24 maggio 2004.
Le condizioni meteo sono buone, a parte il vento che continua a soffiare in vetta, per provare a conquistare in deltaplano la vetta più alta del mondo, l'Everest (8848m).
Angelo D'Arrigo parte con il suo deltaplano ad ala rigida per la cima dell'EverestMuseo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Angelo D'Arrigo parte con il suo deltaplano ad ala rigida, trainato da un ultraleggero dotato di motore Rotax 914, condotto da Richard Meredith, amico e compagno di avventura di Angelo in precedenti imprese.
Angelo D'Arrigo in volo sull'EverestMuseo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Qui le turbolenze diventano ingestibili a causa del Jet Strem (vento ad alta quota che spazza la vetta dell’Everest). A soli 500 m dalla vetta un gigantesco gorgo d’aria spezza la cima che unisce i due compagni di viaggio e l’ultraleggero viene scaraventato verso il basso.
Angelo D'Arrigo in volo sull'EverestMuseo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Dopo essersi liberato dal residuo del cavo di traino, con volo planato Angelo D'Arrigo riesce a doppiare la cima dell’Everest (8848m), andata e ritorno. Subito incomincia la discesa.
Angelo D'Arrigo in volo sull'EverestMuseo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Un addensamento nuvoloso chiude la strada del ritorno, l’ossigeno nelle bombole scarseggia.
Angelo D'Arrigo in atterraggioMuseo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
La rarefazione dell’aria fa scendere il deltaplano a quasi 100 km/h, l’atterraggio è violento ma tutto va per il meglio e né Angelo né l’ala riportano danni.
Angelo D'Arrigo in volo sull'EverestMuseo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Angelo raggiunge la quota di 8990m, la temperatura minima che deve sopportare è di 53°C sotto zero. Vola ad una velocità tra i 100 e i 205km/h.
Angelo D'Arrigo compie test con l'attrezzatura dell'Ala StratosMuseo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Alle 8.30 del 24 maggio 2004 Angelo D’Arrigo è il primo uomo ad aver sorvolato l’Everest con un deltaplano. La trasvolata dura in tutto 4 ore e mezzo ma ha richiesto ben due anni di studi e preparazione.
Angelo D'Arrigo e la preparazione atleticaMuseo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Oltre allo studio della rotta, della conformazione topografica della zona da sorvolare, delle condizioni climatiche è stata necessaria una preparazione fisica e psicologica di altissimo livello.
Angelo D'Arrigo al centro di medicina aeronautica e spazialeMuseo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Angelo si è sottoposto a test molto severi, collaborando con gli uomini del Centro di Medicina Aeronautica e Spaziale di Pratica di Mare (Roma). Qui è stata simulata, in camera ipobarica, la quota di 14.000 metri, altitudine ben superiore a quella necessaria ad Angelo per la sua impresa.
Angelo D'Arrigo compie test con l'attrezzatura dell'Ala StratosMuseo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Anche la sua attrezzatura viene controllata con le più sofisticate tecnologie. Nella Galleria del vento Fiat di Orbassano è stata studiata la posizione ottimale da tenere rispetto all’ala e al casco, sottoponendo pilota e attrezzature a temperature di 42° sotto zero e velocità del vento superiore ai 100 km/h.
Deltaplano ad Ala rigida Stratos | 2003
Con quest’ala Angelo D’Arrigo sorvola per la prima volta l’Everest (8848m), il 24 maggio 2004. Oggi è esposta al Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
L’ala Stratos deriva dall’ala Atos, progettata dell'ingegnere tedesco Felix Rùhle e realizzata nel 1997. L’ala Atos vince i campionati del mondo del 1998 a Monte Cucco (PG) pilotata dal tedesco Christof Kratzner e del 2001 in Spagna pilotata dall'italiano Alex Ploner.Un’ala Stratos, analoga a quella usa da D’Arrigo, vincerà i campionati del mondo del 2002 a Washington USA e del 2004 in Austria.
Angelo D'Arrigo in decollo sull'Ala StratosMuseo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Questo deltaplano è dotato di una piattaforma unica in grado di fornire velocità verticale, velocità all'aria, quota-pressione, temperatura e tutte le informazioni di posizione e navigazione offerte dal GPS. Il piano di coda fisso, ha lo scopo di stabilizzare l'ala sull'asse di beccheggio.
Il deltaplano Ala Stratos di Angelo D'Arrigo esposto al MuseoMuseo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
L'Ala Stratos esposto al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano
Caratteristiche
Superficie velica 13.8 metri quadrati
Larghezza ala 13.25 m
Lunghezza totale 3.10 m
Peso 34 kg
Telaio In carbonio, componentistica in Ergal (Alluminio-Zinco)
Velatura In Stormlite 2.1,(fibra di poliestere)
Angolo di deflessione flaps -5°/70°
Flying over Everest, estrattoMuseo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Angelo D'Arrigo con un'aquila, ritrattoMuseo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Angelo D'Arrigo perde la vita nel 2006 in un incidente durante una dimostrazione di volo a Comiso in Sicilia.
Mostra del
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia
Leonardo da Vinci
Via San Vittore 21
Milano
www.museoscienza.org
Science: ti interessa?
Ricevi aggiornamenti con il tuo Culture Weekly personalizzato
Ecco fatto
Il tuo primo Culture Weekly arriverà questa settimana.