La Sala degli Arazzi di Lille al tempo della regina Margherita (XIX secolo) di La destinazione della Sala degli Arazzi di Lille è mutata nel corso del tempo. In origine era un'ampia anticamera da cui si accedeva alle stanze private del pontefice. Nel '700 veniva usata insieme alla Sala del Bronzino per udienze e concistori. Durante l’occupazione napoleonica, l’ambiente fu diviso in due per ricavare il bagno e la camera da letto di Napoleone. Le dimensioni originarie furono ripristinate da papa Pio VII, al suo rientro a Roma. Con la trasformazione del Quirinale in reggia d'Italia, la sala divenne camera da letto della regina Margherita. Risalgono a questo periodo le elaborate specchiere con cornici dorate che arricchiscono le pareti della sala.Palazzo del Quirinale
Fin dall’indomani della presa di Roma, l’amministrazione della Real Casa sabauda si adoperò a predisporre il corredo delle sale facendo giungere al Palazzo del Quirinale anche una grande quantità di pendole, in prevalenza francesi.
Gli orologi francesi realizzati dopo l’introduzione del pendolo sono oggetti raffinati, eleganti e sfarzosi: celebrano la levità e la leggerezza del tempo piuttosto che l’ineluttabile scorrere delle ore verso il declino e la morte.
Lo Stile Luigi XIV
L’orologio da mensola di Nicolas II Hanet, databile all’ultimo decennio del XVII secolo e proveniente dal Palazzo Ducale di Parma, si pone come manufatto di altissimo valore, emblematico di questo momento di trasformazione stilistica.
È invece riferita più direttamente allo stile precedente l’opera di Gilles Martinot, orologiaio di Luigi XIV, anche se gli intarsi in bronzo dorato e in tartaruga denotano già un nuovo clima intellettuale.
Gli orologi a torre
Di diverso ambiente culturale sono i due orologi a torre, entrambi con meccanismo di fabbricazione inglese. Il primo è firmato da John Ebsworth; la cassa venne realizzata prima del 1692 per un membro della famiglia di Cosimo III dei Medici dalle botteghe granducali a Firenze.
L’altro orologio a torre, impiallacciato di radica di noce e profilature della stessa essenza, è opera di Robert Higgs, che lo ha prodotto a Londra fra il 1714 e il 1731. Questa bellissima pendola è l’unica presente al Palazzo del Quirinale fin dall’epoca papale.
Lo Stile Reggenza
Tra le opere più significative e affascinanti dello stile Reggenza nella collezione del Quirinale vi è la bellissima pendola di Jacques Panier, connotata da un’applique in bronzo dorato raffigurante una gru e una figura femminile con in mano un libro che reca l’iscrizione “vides presentem futuram cogita”.
Altrettanto rappresentativa dello stile Reggenza è la pendola dell’orologiaio Thurel, con la cassa sempre più contraddistinta da linee curve e, nella sua parte inferiore, con un’applique raffigurante il Centauro Nesso che rapisce Deianira.
La cassa degli orologi Reggenza progressivamente accentua le linee curve e viene decorata da un repertorio sempre più ricco di applicazioni che riproducono figure, animali spesso fantastici e decorazioni vegetali esotiche o bizzarre.
Lo Stile Luigi XV
Il progressivo abbandono dei fondamenti classici e delle linee rette e equilibrate, iniziato nello stile Reggenza, viene sviluppato ulteriormente nel cosiddetto stile Luigi XV caratterizzato da forme asimmetriche e pittoresche, da linee curve e capricciose.
L’utilizzo di elementi naturalistici e fantasiosi, uniti all’impiego di motivi decorativi orientali, permette il definitivo passaggio dalla cassa a parallelepipedo a quella bombata e curvilinea.
Di grandioso stile Luigi XV è la pendola di Denis Masson che celebra, nella figura allegorica del putto che brucia le armi, l’aspirazione alla pace nel corso della guerra dei Sette Anni. Realizzata verso il 1750, arrivò al Quirinale nel 1888.
La splendida pendola realizzata tra il 1752 e il 1753 da Pierre Latz e Jean Biesta, proveniente dal Palazzo Ducale di Colorno, rappresenta uno fra gli esempi più alti e significativi della decorazione rocaille della metà del ’700.
Lo Stile Impero
Il gusto neoclassico porta a inserire composizioni a forma di urna, tempio, lira o con soggetti allegorici e mitologici. Questa tendenza trova largo sviluppo nello stile Impero, anche tramite il rinnovato interesse per la cultura greco-romana e per quella dell’antico Egitto.
Gli orologi si arricchiscono di rimandi alla mitologia, alla storia, alla tragedia, alle immagini di templi, simboli di guerra e armi romane. Nella collezione del Quirinale vi sono svariati esempi di stile Impero, tra cui due pendole realizzate tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX.
La prima è la pendola di Charles-Guillame Manière fils, che riprende il tema L’Emploie du Temps elaborato da Laurent Guiard per Madame Geoffrin già nel 1754.
La seconda è la pendola realizzata da Berton, che riprende sempre lo stesso tema.
L’orientamento figurativo e rappresentativo delle pendole a soggetto si amplia nel periodo della Restaurazione. Ne è emblema la bella pendola, forse attribuibile a Claude Galle, che raffigura il colloquio tra Ippolito e Teseo tratto dalla tragedia Fedra.
Lo Stile Secondo Impero
Nell’età del Secondo Impero si assiste a una progressiva contaminazione delle forme con una accentuata rivisitazione dello stile Luigi XV. Nel grande orologio da mensola dei Frères Lerolle, la monumentalità, la complessità e la sovrabbondanza degli elementi decorativi coesistono con la fattura raffinata dei particolari.
Anche l’opera di Ferdinand Barbedienne, databile alla metà del XIX secolo, riprende motivi in stile Luigi XV con il quadrante di tipo cartouche che sottolinea l’arcaicità dei motivi decorativi utilizzati.
L'orologio astronomico
Tra gli orologi del Quirinale l'esemplare più curioso è sicuramente l'orologio astronomico, realizzato dai fratelli Frédéric e Henri Courvoisier, discendenti di una dinastia di orologiai attiva dal ’600. La cassa a forma di colonna è in alabastro bianco, poggiata su un basamento in legno e rifinita con motivi decorati e con un fiore. Il quadrante, in smalto e metallo dorato con numeri arabi a indicare le ore, è contornato da una corona in bronzo cesellato e perline.
Nella parte superiore l’orologio presenta un anello in bronzo dorato su cui si susseguono dodici placche smaltate, a forma di rombo, dedicate ai segni zodiacali; in cima all’anello sono posti il Sole, la Terra e la Luna. L’orologio astronomico è infatti provvisto di un complesso meccanismo che indica la posizione della Terra rispetto al Sole e della Luna rispetto alla Terra, e segna il giorno, il mese, l’anno e i segni dello zodiaco, in un calendario perpetuo che include l’anno bisestile.
Gli orologiai del Quirinale
Gli orologi custoditi presso il Palazzo del Quirinale sono perfettamente funzionanti grazie alla manutenzione degli orologiai del laboratorio interno al Palazzo e grazie alla cura degli ebanisti e dei doratori che ne hanno restaurato le casse pregiate.