Leonardo da Vinci a Milano: 500 anni dopo

Un tour dei luoghi legati al periodo milanese di Leonardo da Vinci

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Opere e Studi

Leonardo vive e opera a Milano dal 1482 al 1500 e molti sono i luoghi in città che hanno un legame con lui. Alcuni conservano le sue opere o parlano del suo lavoro, altri sono stati da lui descritti o studiati o sono tracce importanti della Milano del suo tempo, come sono cambiati in cinquecento anni? Giriamo insieme la città per scoprirli

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Castello Sforzesco 

All'arrivo di Leonardo a Milano, il Castello è il cuore politico e culturale della città e residenza della corte sforzesca. Viene ricostruito su una fortezza viscontea a partire dal 1450.

Il Castello è teatro dei principali avvenimenti della corte.

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Come ingegnere ducale, Leonardo costruisce macchine sceniche che avevano lo scopo di meravigliare gli ospiti, come nel caso della Festa del Paradiso organizzata nel 1490.
Tra 1497 e 1498 dipinge la Sala delle Asse, una delle stanze al pianterreno degli appartamenti ducali.
Dopo essere stato fortezza, caserma e prigione, il Castello viene restaurato tra il 1893 e il 1905, diventando sede delle principali istituzioni culturali cittadine.
La Biblioteca Trivulziana raccoglie preziosi manoscritti tra cui il Codice Trivulziano per eccellenza, ovvero il ms. 2162 (di norma non esposto al pubblico in originale, ma consultabile su richiesta in facsimile presso la sala di lettura della biblioteca), uno dei primi quaderni compilati da Leonardo tra il 1487 e il 1490.

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Cenacolo Vinciano 

Leonardo è presente nel cantiere di Santa Maria delle Grazie, lavorando insieme al pittore Donato Montorfano nel refettorio monastico.

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Tra il 1494 e il 1498, realizza l’Ultima Cena, dipinto di grande impatto scenografico ed emotivo.
Sebbene sia dipinto su muro, il Cenacolo non è un affresco. Leonardo non usa questa tecnica perché richiede tempi rapidi di esecuzione.
Prepara invece l’intonaco con uno strato di gesso e colla e dipinge con una tecnica mista di tempera e olio. L’effetto finale è di insolita morbidezza e luminosità.
Purtroppo con questa tecnica sperimentale il colore non penetra all'interno dell’intonaco, cominciando presto a distaccarsi per l’umidità.
I restauri antichi si limitavano a ridipingere quello che non si distingueva più, sovrapponendo mani di artisti diversi.
Il recente restauro terminato nel 1999, ha rivelato i colori originali e i delicati effetti di luce.

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Biblioteca Pinacoteca Ambrosiana 

La Biblioteca: si presenta come una delle più importanti biblioteche a livello mondiale. Ricca di quasi 1.000.000 di stampati, 36.000 manoscritti (tra cui il celeberrimo Codice Atlantico di Leonardo), 12.000 disegni (di Raffaello, Pisanello, Leonardo,...), 22.000 incisioni avulse e altre rarità uniche (mappe antiche, manoscritti musi­cali, pergamene e papiri).  La Pinacoteca: la Quadreria della Pinacoteca conta più di 1.500 dipinti. Tra i più famosi vanno segnalati: Il Musico di Leonardo, la Canestra di frutta di Caravaggio, la Madonna del padiglione di Botticelli, l'Adorazione dei magi di Tiziano e la Sacra Famiglia di Bernardino Luini. Inoltre ricordiamo il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci con 1129 fogli e il grande cartone di Raffaello della Scuola d'Atene.

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Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci

Inaugurato nel 1953, è oggi il più grande museo tecnico-scientifico italiano. Ha sede nell’ex Monastero Olivetano di San Vittore, i cui chiostri rinascimentali sono stati edificati a partire dal 1508 sui resti di un edificio benedettino e su un’importante area cimiteriale della città tardo antica.

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La Galleria dedicata a Leonardo espone una parte della più importante collezione di modelli costruiti a partire dall'interpretazione dei suoi disegni.
È possibile così compiere un interessante percorso tra i molteplici campi di studio del maestro, dal volo all'ingegneria militare e alle macchine utensili.
Sono legati al soggiorno milanese i modelli realizzati a partire da disegni di ingegneria idraulica in cui Leonardo studia i navigli di Milano.
Il celebre modello della città ideale presenta, assemblati in un plastico urbanistico, diversi studi di Leonardo eseguiti tra il 1487 e il 1492 e dedicati a una nuova città per Ludovico il Moro.
Nel laboratorio dedicato a Leonardo si possono sperimentare le tecniche artistiche del Rinascimento e toccare con mano i suoi studi utilizzando le macchine ricostruite in scala maggiore e funzionanti.

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Cavallo Monumentale

L’imponente statua del Cavallo, realizzata dalla scultrice Nina Akamu, si trova  dal 1999 all’ingresso dell’Ippodromo (Piazzale dello Sport) e si può considerare un omaggio a Leonardo. 

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Rappresenta una libera interpretazione del monumento equestre, mai realizzato, in onore di Francesco Sforza, commissionato a Leonardo nel 1484 da Ludovico il Moro.
A partire dal 1490, dopo molti studi sull'anatomia del cavallo e le tecniche di fusione, Leonardo realizza un modello in creta a grandezza reale in Corte Vecchia, pronto per la fusione.
Purtroppo il bronzo necessario non arriverà mai a Milano e il modello verrà distrutto all'inizio del ‘500 dai soldati francesi.

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Vie d'acqua

Leonardo a Milano osserva e rileva il Naviglio Grande e il Naviglio Martesana. Presta particolare attenzione alle conche costruire per superare i dislivelli studiandone dei miglioramenti.

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Conca dell’Incoronata

La Conca dell’Incoronata, all’altezza dell’omonima chiesa, è ancora visibile insieme al breve tratto vuoto del Naviglio Martesana. Si possono distinguere la vasca in pietra di Ceppo d’Adda dove stazionava il barcone, chiuso tra i due portelli a valle e a monte. 

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La vasca, rappresentata per la prima volta proprio da Leonardo verso il 1506, si riempiva o si svuotava dall'acqua grazie all'apertura di sportelli secondari.
La Conca è anche chiamata delle Gabelle, perché all'altezza del ponte omonimo vi si riscuoteva l’importante dazio sul sale.
Il tratto urbano del Naviglio Martesana viene coperto tra il 1929 e il 1961 fino alla Cassina di Pomm.

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Conca di Viarenna 

Per potersi immettere nel naviglio interno superando i 3 metri di dislivello lungo il naviglio di collegamento, gli ingegneri Filippo degli Organi e Aristotele Fioravanti da Bologna costruiscono nel 1439 la prima conca di Milano. Rilevata anche da Leonardo, la conca era chiamata anche di Nostra Signora o della Fabbrica, perché era utilizzata principalmente per il trasporto dei blocchi di marmo della Fabbrica del Duomo. Con la costruzione dei bastioni cinquecenteschi la conca viene spostata più a nord. Ora ne rimane solo una vasca che richiama solo in parte la sua funzione originaria.

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Conchetta del Naviglio Pavese 

Leonardo non può studiare il Naviglio Pavese, perché lo scavo di questa via d’acqua viene iniziato solo nel 1564 per collegare direttamente Milano a Pavia. Ne è progettista iniziale Giuseppe Meda, pittore, architetto e ingegnere idraulico. Dopo vent’anni l’opera viene abbandonata per difficoltà tecniche all’altezza della seconda conca che verrà così chiamata Fallata, cioè sbagliata. Il Naviglio viene completato nel 1819 e per compiere i 34 km del viaggio da Milano a Pavia era necessario superare 14 conche.

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Naviglio Grande 

Il Naviglio Grande viene costruito e prolungato fino a Milano tra XII e XIII secolo per collegare il fiume Ticino a Milano. Lungo 50 km, scorre senza interruzioni utilizzando una pendenza di soli 34 metri: un capolavoro dell’ingegneria idraulica medioevale. I barconi, pieni di sabbia o pietra, dal Lago Maggiore discendevano lungo il Naviglio con l’aiuto della corrente. Risalivano alleggeriti, trainati controcorrente dalle rive, chiamate alzaie. Gran parte di Milano viene edificata grazie ai materiali trasportati lungo questa via d’acqua. Leonardo dedica grande attenzione a questo Naviglio e lo disegna in diversi fogli.

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Naviglio della Martesana 

Nel 1457 Francesco Sforza ordina la costruzione di questo naviglio per condurre a Milano le acque del fiume Adda. Realizzato da Bertola da Novate in soli 7 anni, è lungo 34 km con una pendenza di 18 m. Il canale viene usato fin da subito per l’alimentazione dei mulini e, dal 1471, diviene navigabile. Dalla campagna arrivavano legname, vino e mattoni, mentre dalla città uscivano stoffe preziose, manufatti e il prezioso sale, tassato al Ponte delle Gabelle. Nel 1497 Ludovico il Moro ordina il collegamento del Naviglio Martesana al fossato interno della città attraverso 3 conche.

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VITA DI LEONARDO
Leonardo arriva a Milano nel 1482. La città è governata dagli Sforza, e Leonardo si presenta alla corte come ingegnere militare, architetto, scultore, pittore e persino musicista.

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Casa degli Atellani 

Di fronte alla Basilica di Santa Maria delle Grazie, si trova la residenza che fu di Giacomotto della Tela, scudiero di Ludovico il Moro.

Qui Leonardo viene ospitato più volte mentre lavora al Cenacolo. Nel giardino del palazzo rimane l’unica porzione della famosa vigna che Ludovico il Moro regala a Leonardo nel 1499.

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Ca’ Granda

Lo “Spedale dei poveri” o Ospedale Maggiore, oggi Università degli Studi, viene costruito a partire dal 1456 su disegno di Filarete e continuato da Guiniforte Solari e Giovanni Antonio Amadeo. Del disegno originale viene realizzato solo il settore maschile. Era composto da quattro cortili divisi da una crociera che ospitava i malati nei quattro bracci lunghi 90 metri. A ogni letto corrispondeva un armadio e un tavolo. In corridoi laterali erano posti i servizi igienici puliti da canali di scolo. Questa soluzione, all’avanguardia per quei tempi, verrà presa in considerazione da  Leonardo nei suoi studi urbanistici.

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Duomo 

La costruzione della nuova cattedrale, fondata nel 1386, è gestita dalla Veneranda Fabbrica del Duomo, l’istituzione voluta dal duca Gian Galeazzo Visconti. Nel 1481 i lavori si interrompono prima della realizzazione della cupola e del tiburio per le difficoltà tecniche di coprire una superficie così ampia e posta a grande altezza. La Fabbrica chiede pareri tecnici a diversi architetti come Bramante e Francesco di Giorgio Martini. Tra il 1487 e il 1490 anche Leonardo esegue alcuni disegni e un modello ligneo del tiburio. La sua costruzione viene però affidata agli architetti lombardi Giovanni Antonio Amadeo e Gian Giacomo Dolcebuono.

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Palazzo Reale

Piazza Duomo, cuore religioso e politico della città, appariva molto diversa a Leonardo quando al suo arrivo a Milano insedia il proprio studio in Corte Vecchia. Così era chiamato il Palazzo dell’Arengo, oggi Palazzo Reale, antica reggia dei Visconti che era stata abbandonata dalla Corte a favore del Castello di Porta Giovia (l’attuale Castello Sforzesco). Nel laboratorio di corte vecchia Leonardo realizza  il gigantesco modello in terracotta del cavallo per il monumento Sforza e costruisce alcuni meccanismi per la macchina volante.

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Lazzaretto

Nel 1488 viene posata la prima pietra del nuovo Lazzaretto. Di proprietà dell’Ospedale Maggiore, è concepito per ospitare in isolamento  fuori dalla città i malati di peste. Sorge infatti fuori dalla città in direzione nord-est, accanto al cimitero (detto Foppone) di San Gregorio. Progettato dall’architetto Lazzaro Palazzi, ha proporzioni colossali: un quadrato di 400 metri di lato circondato da un fossato, detto “fontanile della sanità”. Al centro del quadrilatero una chiesa completamente aperta permetteva a tutti i malati di assistere alla Messa. Sui tre lati porticati si affacciavano 288 camere dotate di due finestre, latrina e pagliericcio per dormire.

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Santa Maria presso San Satiro 

Questa chiesa viene edificata tra il 1476 e il 1482 per volontà del duca Galeazzo Maria Sforza. Per le forme eleganti è stato riconosciuto l’intervento di Giovanni Antonio Amadeo e di Donato Bramante, architetto di Urbino giunto a Milano tra il 1478 e il 1480. Di Bramante è anche la sacrestia a pianta ottagonale, arricchita dalle decorazioni in terracotta di Agostino de Fondulis. Nel finto coro prospettico che decora il fondo della chiesa le cornici di stucco dorato sembrano creare una profondità reale che invece è solo immaginaria. 

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Monumento a Leonardo 

È realizzato dallo scultore Pietro Magni nel 1872 per decorare la nuova Piazza della Scala.

Leonardo è circondato da quattro allievi: Cesare da Sesto, Marco d’Oggiono, Giovanni Antonio Boltraffio e Andrea Salaino. Quattro bassorilievi raccontano  episodi della sua attività milanese.

Riconoscimenti: storia

Mostra del
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia
Leonardo da Vinci

Via San Vittore 21
Milano

www.museoscienza.org

Ringraziamenti: tutti i partner multimediali
In alcuni casi, la storia potrebbe essere stata realizzata da una terza parte indipendente; pertanto, potrebbe non sempre rappresentare la politica delle istituzioni (elencate di seguito) che hanno fornito i contenuti.
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