La più interessante opera fiamminga delle collezioni veronesi è questa Crocifissione, piccola tavoletta tradizionalmente attribuita a Luca di Leida, ma che sembra doversi riferire ad un autore ancora non ben definito, che agisce contemporaneamente al suddetto all’interno della bottega del suo maestro Cornelis Engelbrechtsen. La composizione presenta singolari qualità pittoriche e iconografiche: nel corteo che scende dal Calvario è presente anche un cardinale romano, a indicare l’evidente presa di posizione protestante dell’autore. Ancora, nel seguito dei soldati dagli elmi variopinti, vi è una figura che ricalca la posa classica di Sileno sull’asino. In primo piano, tra personaggi sempre caratterizzati da deformazioni grottesche di ascendenza boschiana, una scena di rissa apre decisamente alla futura pittura di genere dei Paesi Bassi.
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