L'edificio
La Casa Museo Boschi Di Stefano è situata all’interno di una palazzina realizzata, negli anni compresi tra il 1929 e il 1931, sotto la direzione artistica dell’architetto Piero Portaluppi.
Casa Museo Boschi Di Stefano (1929-31) di Piero PortaluppiCasa Museo Boschi Di Stefano
La palazzina fu costruita dall’Impresa Di Stefano & Radici e presenta alcuni degli elementi più interessanti dell’architettura di Portaluppi, sebbene semplificati per realizzare un’abitazione a uso civile: le facciate con tripartizione orizzontale; le leggere asimmetrie; il disegno delle modanature; le cornici delle finestre; le opere in ferro.
Uno degli aspetti particolari è la soluzione d’angolo che vede lo spigolo dell’edificio trasparire dall’incastro del volume dei bow-windows.
Piero Portaluppi
Nato a Milano nel 1888, studia architettura al Politecnico di Milano dove si laurea nel 1910. Protagonista dello sviluppo architettonico e urbano milanese, Portaluppi fu l’autore di progetti originali e significativi in settori diversi: dall’architettura residenziale di Villa Necchi-Campiglio realizzata nei primi anni trenta, a quella alberghiera dell’Albergo diurno Venezia in piazza Oberdan, risalente agli Anni venti. Fu anche disegnatore e grafico raffinato. Nell’immediato dopoguerra intervenne su alcuni luoghi storici colpiti dai bombardamenti , come l’ospedale Maggiore riadattato nell’ Università Statale di Milano o il convento di San Vittore trasformato nella sede del Museo della Scienza e della Tecnica.
La direzione artistica di Portaluppi si precisa anche negli spazi interni della palazzina di via Jan: nell’atrio della Casa Museo, con le pareti decorate a stucco con motivi ornamentali lineari, la pavimentazione policroma a disegno geometrico e le lesene a scandire gli spazi.
Scale interne (1929-31) di Piero PortaluppiCasa Museo Boschi Di Stefano
Nella ringhiera lungo le scale interne, realizzata con metallo scuro intercalato da sfere, le cui pareti sono dipinte in modo da trasmettere l’effetto del marmo, con nervature e sfumature di colore.
Scale interne (1929-32) di Piero PortaluppiCasa Museo Boschi Di Stefano
Il primato del disegno è costante e la raffinatezza è data dall’essenzialità del segno, dove il lusso non viene a tutti i costi ostentato ma si riscontra nel dettaglio e nella cura dei materiali.