La Casa Museo Boschi Di Stefano

Un tempo abitata dai coniugi Antonio Boschi (1896-1988) e Marieda Di Stefano (1901-1968)

Sala 7 - La scuola di Parigi (Soggiorno), 2019, Dalla collezione di: Casa Museo Boschi Di Stefano
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La Casa Museo Boschi Di Stefano è un museo del Comune di Milano, aperto al pubblico dal 2003. L’appartamento, un tempo abitato dai coniugi Antonio Boschi (1896-1988) e Marieda Di Stefano (1901-1968), presenta un’esposizione di circa trecento opere, tra dipinti, sculture e arredi appartenenti alla loro collezione.

Sala 4 - Il Novecento italiano (Camera degli ospiti) (2019)Casa Museo Boschi Di Stefano

La raccolta rappresenta una straordinaria testimonianza dell’arte italiana del XX secolo e rivela aspetti interessanti della storia culturale milanese, dagli anni venti fino agli anni settanta e poco oltre.

I coniugi Boschi (1951) di Remo BrindisiCasa Museo Boschi Di Stefano

Antonio Boschi e Marieda Di Stefano

Antonio Boschi e Marieda Di Stefano si sposano nel 1927. Antonio, nato a Novara nel 1896, si era trasferito a Milano alla fine della guerra per frequentare il Politecnico, dove aveva conseguito la laurea in ingegneria. Dopo alcuni anni di lavoro a Budapest era rientrato in Italia per occuparsi della produzione e lavorazione della gomma presso la Pirelli.

Vista de "La collana" (1966) di Andrea da Robbio (Marieda Di Stefano)Casa Museo Boschi Di Stefano

Marieda, nata a Milano nel 1901 da una famiglia originaria delle Marche, aveva studiato scultura presso lo studio dell’artista Luigi Amigoni, e da questi era stata avviata alla lavorazione della ceramica, passione che non avrebbe abbandonato.

Ingresso alla Casa Museo Boschi Di Stefano (1929-31) di Piero PortaluppiCasa Museo Boschi Di Stefano

Conosciutisi durante una vacanza in Val Sesia, Antonio e Marieda condividono la passione per l’arte. Nella palazzina di via Jan 15, costruita sotto la direzione artistica di Piero Portaluppi dal padre di Marieda, Francesco Di Stefano, entrambi si trasferiscono poco dopo il matrimonio, arrivando a collezionare nel tempo circa duemila opere tra dipinti, sculture e pezzi di arte antica. Amici degli artisti e loro sostenitori, partecipano della vitalità e della varietà di proposte della città di Milano, riuscendo a far propri quadri rappresentativi della cultura artistica italiana.

GiuBo (Giunto Boschi), Antonio Boschi, Anni Sessanta, Dalla collezione di: Casa Museo Boschi Di Stefano
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Alla Pirelli Antonio lavora sino all’età della pensione. La società gli offrirà un’onorificenza per la sua lunga collaborazione, durata dal 1926 al 1965 e costellata da
importanti brevetti, come il GIUBO (Giunto Boschi): un giunto costituito da tasselli di gomma disposti a forma di poligono, utile per assorbire le vibrazioni dei veicoli e utilizzato per la prima volta nell’Alfa Romeo modello 1900 prodotta tra il 1950 e il 1959.

Scuola di ceramica "Marieda Di Stefano" - Sala 4Casa Museo Boschi Di Stefano

Oltre a viaggiare in compagnia del marito, Marieda continua a coltivare l’interesse per la ceramica. Dal 1953 espone le sue sculture, a cadenza quasi annuale, presso la galleria Montenapoleone e partecipa a numerose collettive e concorsi nelle città italiane. Questa attitudine e i riconoscimenti ottenuti la conducono ad aprire una Scuola di ceramica al piano terra della palazzina di via Jan.

Ritratti di Marieda Di Stefano e Antonio BoschiCasa Museo Boschi Di Stefano

Nel 1968, Marieda viene a mancare. L’amore per l’arte condiviso con la moglie spingerà Antonio Boschi, nel 1974, a donare le opere raccolte al Comune di Milano.

Sala 6 - Corrente, Morandi, De Pisis (Sala da pranzo) (2019)Casa Museo Boschi Di Stefano

La prima esposizione

La prima esposizione della collezione Boschi di Stefano si situa a Palazzo Reale nel 1974, con una mostra a cura dall’allora direttore delle Civiche raccolte d’arte, Mercedes Precerutti Garberi, il cui ruolo fu determinante per assicurare una collezione tanto importante alla città di Milano. A quella data il capoluogo lombardo non poteva ancora vantare un museo dedicato all’arte del Novecento, ma se ne stava progettando la realizzazione al piano nobile di Palazzo Reale. Nel 1984 nasceva il CIMAC (Civico Museo d’Arte Contemporanea) che, in attesa di una collocazione definitiva, fu allestito al secondo piano di Palazzo Reale. Ben centoquaranta tra le opere esposte nel percorso del nascente museo provenivano dalla Collezione Boschi Di Stefano.

Sala 1 - I coniugi Boschi (Ingresso) (2019)Casa Museo Boschi Di Stefano

Negli stessi anni Antonio Boschi, alla vigilia della morte, avvenuta nel 1987, compiva una seconda donazione a favore del comune di Milano, comprendente gli acquisti realizzati dopo la scomparsa della moglie Marieda. L’ampiezza della raccolta e la sua unicità facevano sì che, a fianco del progetto di allestimento di un museo dedicato all’arte contemporanea (che man mano prendeva forma nell’idea di utilizzare l’Arengario in Piazza Duomo) si iniziassero i lavori di adattamento dell’appartamento Boschi al ruolo di casa-museo.

Studiolo di Casa Boschi Di Stefano (1982) di Gabriele BasilicoCasa Museo Boschi Di Stefano

La Casa Museo Boschi Di Stefano

La Casa Museo Boschi Di Stefano è stata inaugurata nel 2003. Motivi di conservazione e sicurezza, nonché le modifiche subite dall’appartamento per diventare museo, hanno imposto una selezione delle opere, che dunque non riflettono la sistemazione originaria.

Anticamera di Casa Boschi Di Stefano (1982) di Gabriele BasilicoCasa Museo Boschi Di Stefano

Tuttavia, l’organizzazione dei dipinti in una quadreria, rivestendo le pareti sino al soffitto, mantiene fede alla distribuzione che caratterizzava le sale quando i coniugi Boschi erano ancora in vita e di cui resta testimonianza in una serie di fotografie scattate da Gabriele Basilico.

Ingresso di Casa Boschi Di Stefano, Gabriele Basilico, 1982, Dalla collezione di: Casa Museo Boschi Di Stefano
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Sala 7 - La scuola di Parigi (Soggiorno) (2019)Casa Museo Boschi Di Stefano

L’allestimento, curato da Maria Teresa Fiorio, ha privilegiato una presentazione cronologica della collezione, più accessibile al pubblico dei visitatori.

Sala 5 - Mario Sironi (Studiolo) (2019)Casa Museo Boschi Di Stefano

Fatta eccezione per pochi mobili, gli arredi della Casa Museo sono frutto di una serie di acquisti mirati compiuti dalla Fondazione Boschi Di Stefano nel rispetto dello stile
dell’edificio e dell’epoca di nascita e sviluppo della collezione.

Vista di una parete della quarta salaCasa Museo Boschi Di Stefano

La collezione

I dipinti e le sculture attualmente esposti nella Casa Museo Boschi Di Stefano sono distribuiti all’interno di undici spazi dedicati al Novecento italiano, a Mario Sironi, al movimento di Corrente, a Giorgio Morandi, alla scuola di Parigi, a Lucio Fontana, ai Nucleari e Spazialisti, all’Informale e a Piero Manzoni.

Sala 5 - Mario Sironi (Studiolo), 2019, Dalla collezione di: Casa Museo Boschi Di Stefano
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Sala 5 - Mario Sironi (Studiolo) (2019)Casa Museo Boschi Di Stefano

Sala 4 - Il Novecento italiano (Camera degli ospiti) (2019)Casa Museo Boschi Di Stefano

Sala 7 - La scuola di Parigi (Soggiorno), 2019, Dalla collezione di: Casa Museo Boschi Di Stefano
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Sala 7 - La scuola di Parigi (Soggiorno) (2019)Casa Museo Boschi Di Stefano

Come ricordava Antonio Boschi nel 1974, la collezione nacque dal sodalizio con Marieda Di Stefano.

Violini di Antonio BoschiCasa Museo Boschi Di Stefano

«Quando incontrai Marieda e le affinità che inconsciamente ci univano fecero scattare il più classico dei “coups de foudre”, le mie esperienze nel campo delle arti plastiche erano modeste perché da mio padre ero stato avviato verso la musica attraverso lo studio del violino e ne ero e ne resto tuttora appassionato. Inoltre le travagliate vicende della giovinezza la prima guerra, e poi l'espatrio di due Anni a Budapest per ragioni di lavoro non mi avevano permesso di dedicarmici. Marieda invece proveniva da una famiglia marchigiana trapiantatasi a Milano, che conservava nel suo sangue la passione delle Arti Plastiche dell’Italia Centrale. Il padre, scosso dalla prima mostra del Novecento, aveva anzi già iniziato una sua collezione, dalla quale qualche quadro passò poi nella nostra, alla sua morte. II nostro matrimonio nel 1927 fece sviluppare la passione che entrambi portavamo dentro, uno spingendo l’altro a superare le preoccupazioni di un bilancio familiare che era quello, piuttosto modesto di un giovane ingegnere di una grande industria».

Ritratto di Marieda Boschi (1929) di Cesare MontiCasa Museo Boschi Di Stefano

Gli artisti

Molte delle opere giunsero nella collezione grazie ai rapporti diretti che i Boschi seppero stringere con gli artisti. Emblematico, a riguardo, risulta il caso di Morandi: «Ottenuto un appuntamento attraverso amici, Marieda si recò un giorno a Bologna nella fatidica via Fondazza. Alla sera andai ad aspettarla alla stazione e la vidi arrivare con ben tre quadri tutti di alta classe! Non solo, ma aveva anche concluso con Morandi un patto degno di Kissinger! “Scrivetemi fra tre mesi e vi farò la promessa”. La promessa arrivava: “Tra sei mesi vi darò un quadro”, e veniva mantenuta con precisione. E così di seguito. Una volta diede a Marieda ben due quadri dicendole per il prezzo: “Faccia lei, faccia lei” Marieda timidamente mise sul tavolo tremila lire. “Sono troppe, sono troppe”, rispose Morandi, e le restituì mille lire. Molti critici e collezionisti sono passati da quello studio e credo tutti abbiano sentito il fascino del silenzio di quel cortiletto che racchiudeva il mondo di Morandi. Io lo vidi una volta sotto la neve, ancora più suggestivo».

Le collegiali, Arturo Martini, 1927 circa, Dalla collezione di: Casa Museo Boschi Di Stefano
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Arturo Martini, Carlo Carrà, Mario Sironi e Lucio Fontana furono assidui frequentatori della palazzina di via Jan, mentre immediata fu l’adesione dei coniugi al Movimento di corrente, documentato dall’ingresso in collezione dei primi Birolli, Cassinari, Paganin, Migneco…

Sala 4 - Il Novecento italiano (Camera degli ospiti) (2019)Casa Museo Boschi Di Stefano

Sala 6 - Corrente, Morandi, De Pisis (Sala da pranzo) (2019)Casa Museo Boschi Di Stefano

Sala 6 - Corrente, Morandi, De Pisis (Sala da pranzo) (2019)Casa Museo Boschi Di Stefano

Sala 9 - Lucio Fontana (studio di Antonio Boschi), 2019, Dalla collezione di: Casa Museo Boschi Di Stefano
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Sala 10 - Postcubisti, Nucleari, Spazialisti (Studio di Marieda di Stefano) (2019)Casa Museo Boschi Di Stefano

...seguiti da Morlotti, Dova, Ajmone, Chighine, Bergolli, Crippa ecc.

Sala 11 - L'Informale e Manzoni (Camera da letto), 2019, Dalla collezione di: Casa Museo Boschi Di Stefano
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Sala 5 - Mario Sironi (Studiolo) (2019)Casa Museo Boschi Di Stefano

Un'atmosfera unica

Le vicende che caratterizzano la nascita della collezione si possono ancor oggi percepire all’interno della Casa Museo Boschi Di Stefano: luogo affascinate e dall’atmosfera unica, nel quale ogni particolare contribuisce a ricreare lo stile di un’epoca, la Casa Museo Boschi Di Stefano immerge il visitatore in una realtà diversa da qualunque altro museo.

Sala 7 - La scuola di Parigi (Soggiorno) (2019)Casa Museo Boschi Di Stefano

Attraverso le sale dell’appartamento posto al secondo piano della prestigiosa palazzina progettata dall’architetto Piero Portaluppi negli anni Venti, la Casa Museo rivela il profondo legame tra l’esperienza individuale del collezionismo e la storia del territorio cui appartiene.

Ingresso alla Casa Museo Boschi Di Stefano, Piero Portaluppi, 1929-33, Dalla collezione di: Casa Museo Boschi Di Stefano
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Riconoscimenti: storia

Ringraziamenti: tutti i partner multimediali
In alcuni casi, la storia potrebbe essere stata realizzata da una terza parte indipendente; pertanto, potrebbe non sempre rappresentare la politica delle istituzioni (elencate di seguito) che hanno fornito i contenuti.
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