Il primo ex voto
Nel periodo anteriore al 1522, anno in cui venne dipinto da Bernardino Lanino il primo ex voto donato al Santuario dalla Città di Biella, non è attestata ad Oropa l’usanza di offrire tavolette con pitture commemorative di grazie e di miracoli: più diffusa era l’usanza, sin dal Quattrocento, di offrire come doni votivi immagini di cera, d’oro, d’argento e gioielli che periodicamente venivano commutati in denaro per le necessità del Santuario.
Due ammalati a letto (1700/1800)Santuario e Sacro Monte di Oropa
In questo contesto, il quadro dipinto è un dono molto raro e, al contrario di quanto si potrebbe supporre, non rappresenta una testimonianza religiosa banale, anche se documenta la vita quotidiana
Giovanni Battista Peron (1720)Santuario e Sacro Monte di Oropa
Paradossalmente è molto più facile sfilarsi un anello dal dito o privarsi di un oggetto prezioso che raccontare ad un pittore la propria storia personale, spesso legata ad una disgrazia, da esprimere pittoricamente e da rendere pubblica.
In punto di morte (1735)Santuario e Sacro Monte di Oropa
in quest’ultimo caso non si tratta più di un dono anonimo, ma l’offerente espone la propria stessa immagine e la sua vicenda esistenziale sul quadro, facendosi riconoscere come graziato davanti a Dio e agli uomini.
Le antiche tavolette votive, che ora sono esposte all’interno del Museo, nella galleria del Tesoro e nella Manica Juvarriana, vennero inizialmente appese all’interno del Sacello e nelle pareti della Basilica, che alla fine dell’Ottocento ne risultava tappezzata.
Nobiluomo implorante (1600)Santuario e Sacro Monte di Oropa
I quadri votivi si compongono essenzialmente di due elementi: una realtà umana bisognosa di salvezza e un’epifania celeste che interviene per salvarla.
La grazia ricevuta viene spesso narrata attraverso la rappresentazione della realtà umana che, nella difficoltà, chiede aiuto alla Madonna Nera d’Oropa,
la quale compare salvifica dal cielo avvolta nella luce, simbolo di trascendenza e veicolo di unione tra il mondo terrestre e la sfera celeste.
Ex voto C.T (1741) (1741) di Ambito BielleseSantuario e Sacro Monte di Oropa
La scarna composizione si limita spesso a pochi elementi che nella loro essenzialità acquistano eloquenza e rilievo. Come nel caso di questa tavola “Ex.voto.C.T.” del 1741.
l’ammalata sola seduta su un grande letto a pagliericcio con coperta rossa nella camera spoglia.
Gli artisti, spesso rimasti anonimi, mostrano attenzione rimarchevole per un certo realismo, facendo del quadro non necessariamente un’opera di grande valore artistico, ma una testimonianza importante sulla vita quotidiana, sulla storia dell’arredamento, dei costumi e della devozione domestica.
Assedio di Magonza (1875) di Maffei GiuseppeSantuario e Sacro Monte di Oropa
I quadri, risalenti a diverse epoche, spaziano dalla rappresentazione di scene di guerra...
Ex voto di G.B Carpano (1678) di Ambito PiemonteseSantuario e Sacro Monte di Oropa
...incidenti sul lavoro, gravi malattie, incidenti automobilistici, che testimoniano l’evoluzione del costume della società intera.
Il ritorno del soldato (1813)Santuario e Sacro Monte di Oropa
In questo ex voto del 1813 al centro della tavola domina la Madonna d’Oropa coronata.
L’intera campitura della tavola, organizzata in una struttura triangolare, è movimentata da grandi nubi candide dalle quali emerge la Madonna e altre nubi scure che sembrano incombere come una minaccia sui due personaggi raffigurati.
A sinistra il giovane inginocchiato è in un atteggiamento che risente una certa dignità ma in preghiera a mani giunte. La divisa è quella Napoleonica.
A destra un uomo col codino impettito ma supplicante è rivolto alla Madonna.
Si tratta del classico tema del “ritorno del soldato” presente in molti dipinti ex voto e frequenti ad Oropa anche nel secolo successivo