I corali oliventani di San Giorgio fuori le mura

L'arte della miniatura tra Tardogotico e Rinascimento

Page with figured initial I (1449) by Guiniforte da VimercateMusei di Arte Antica

Introduzione

La serie di 16 libri da coro cosiddetti olivetani, custoditi presso i Musei di Arte Antica, rappresenta una delle più interessanti manifestazioni dell’arte della miniatura prodotte nella città estense. I codici, eseguiti per esigenze di culto, provengono da San Giorgio fuori le mura, antica sede vescovile cittadina e primo nucleo abitativo della città che, a partire dal 1415, accolse anche la presenza dei monaci olivetani, con la fondazione del convento omonimo. Fu proprio qui che, alla metà del Quattrocento, si costituì uno scriptorium particolarmente fecondo in cui operavano amanuensi e miniatori di varia provenienza. Ben presto esso giunse a rivaleggiare con quello più antico e strutturato di San Michele in Bosco a Bologna che, annoverato tra i più celebri monasteri olivetani del nord Italia, si legava a quello estense per l'avvicendamento delle maestranze che di non di rado muovevano dall'uno all'altro.

Page with figured marginal frieze and figured initial G (1449) by Guiniforte da VimercateMusei di Arte Antica

Sono questi gli anni della massima fioritura della cultura umanistica promossa dal marchese Leonello d’Este, mecenate illuminato che favorì anche gli insediamenti monastici sul territorio. La valenza cardine di San Giorgio, si deve inoltre alle iniziative di alcune personalità di spicco della famiglia Roverella. Protagonisti di alterne fortune, i corali furono acquisiti nel Settecento dalla “Pubblica Libreria” e nel 1898 trasferiti, assieme alla Bibbia e ai Corali della Certosa, a Palazzo Schifanoia, dove furono esposti nel Salone dei Mesi.

Page with figured marginal frieze and figured initial D (1449) by Guiniforte da VimercateMusei di Arte Antica

I libri corali e il contesto olivetano

In tale contesto matura la creazione dei libri corali destinati al canto durante l'ufficio divino. Concepiti per scandire i momenti salienti dell'anno liturgico, i preziosi volumi venivano letti sui leggii del meraviglioso coro ligneo dalle eleganti forme rinascimentali, completato attorno al 1477 dai Canozi da Lendinara e da un monaco olivetano identificato dai più come Sebastiano da Rovigno. La serie si compone di sedici volumi, tredici dei quali appartenenti alla metà del Quattrocento, sia pure con manipolazioni successive (ad esempio, più tardo è l’ampliamento delle parti relative alla figura di Bernardo da Tolomei, mitico fondatore dell’ordine, canonizzato nel 1644), mentre tre (l'innario Q, il corale dell’ufficio e della messa per defunti R e il kyriale P) sono di epoca settecentesca. I corali si identificano con la segnatura espressa in lettere iscritte al centro del piatto inferiore dei codici (A, B, C, D, E, F, G, H, I, L, M-N, O, P, Q, R).

Page with figured marginal frieze and figured initial B (1400-1449) by Giovanni di Antonio da Bologna (?)Musei di Arte Antica

I miniatori

Le pagine miniate dei corali olivetani documentano il mutamento della cultura figurativa dell’Italia padana che, verso la metà del Quattrocento, passava dalle eleganti e sinuose forme tardogotiche a quelle più salde e ferme di estrazione umanistica e rinascimentale. Il linguaggio formale è dunque prevalentemente affine a quello che si riscontra tra la Lombardia e l’Emilia, fino alla Romagna, un dato osservabile nei salteri I e O, nonché nel graduale K, dove è attivo Giovanni di Antonio da Bologna. In questo contesto figura emblematica è tuttavia quella di Guiniforte da Vimercate, miniatore milanese che firma e data ripetutamente i corali L e M-N: la sua formazione lombarda appare evidente nella figurazione arcaizzante e nella virtuosa decorazione policroma a penna, disciplina nella quale eccelleva.

Page with figured marginal frieze and decorated initial R (1449) by Guiniforte da VimercateMusei di Arte Antica

La carta 171 recto del Corale L è decorata da una cornice policroma a motivi vegetali che riporta un’iniziale figurata anch’essa policroma ma su base oro.
Adornano il margine inferiore medaglioni con le raffigurazioni di san Maurelio e san Giorgio, al centro lo stemma olivetano.
Il testo è arricchito da iniziali minori filigranate in rosso e blu e lettere ritoccate in giallo.

Page with figured initial G (1449) by Guiniforte da VimercateMusei di Arte Antica

La carta 69 verso del Corale M-N, simile per gli aspetti decorativi a quella precedente, è anch’essa arricchita da una cornice policroma a motivi vegetali. Le maggiori iniziali sono ornate da fregi fogliacei; la principale, di dimensioni maggiori, è figurata e policroma in oro.

Page with figured initial E (1400-1449) by Giovanni di Antonio da Bologna (?)Musei di Arte Antica

Le due pagine qui esposte, secondo molti studiosi, sono ascrivibili alla mano di Giovanni di Antonio, prolifico artista attivo nella vicina Bologna alla metà del Quattrocento.

Page with figured marginal frieze and figured initial B (1400-1449) by Giovanni di Antonio da Bologna (?)Musei di Arte Antica

Credits: Story

Percorso a cura di Tatiana De Bartolo e Maria Chiara Mosele.

Ha collaborato Romeo Pio Cristofori.

Per approfondimenti si rimanda a *La miniatura a San Giorgio: rassegna fotografica sui corali miniati dei monaci Olivetani", Chiostro del Monastero di San Giorgio, 22 aprile - 9 maggio 2004, s.l., s.n., 2004.

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