Reliquiari e paramenti sacri

Opere dalla Cattedrale di San Giorgio di Ferrara

Cross reliquary (1432 - 1437) by Cabrino Notari da Cremona, Cristalliere veneziano e Orafo tedescoMuseo della Cattedrale di Ferrara

I Reliquiari

Il Museo della Cattedrale di Ferrara custodisce anche preziosi reliquiari e paramenti religiosi, testimonianze della storia liturgica della Cattedrale.

Reliquary arm of Saint GeorgeMuseo della Cattedrale di Ferrara

Il "Reliquiario del braccio di san Giorgio", opera di Bartolomeo a Relogio, venne eseguito nel 1388 per accogliere la reliquia portata dalla Terra Santa dal conte Roberto di Fiandra.

Reliquary arm of Saint GeorgeMuseo della Cattedrale di Ferrara

L'opera nel 1499 è integrata da parte di Gemignano Buzoni e di un anonimo "Maestro Francese". Il braccio è animato da una successione di strisce, le une argentate e lisce, le altre dorate e incise. La mano benedice secondo il rito greco - con il pollice e indice che si toccano - e regge la palma del martirio.

Reliquary arm of Saint MaureliusMuseo della Cattedrale di Ferrara

Il "Reliquiario del braccio di san Maurelio" venne eseguito nel 1455-56 da Simone d’Alemagna in occasione della traslazione della reliquia dalla chiesa di San Giorgio fuori le mura alla Cattedrale. Il reliquiario si presenta nella frma del braccio con la mano destra semiaperta nell'atto di benedire e regge la pala del martirio.

Reliquary arm of Saint MaureliusMuseo della Cattedrale di Ferrara

Il reliquiario è integrato nel 1638 circa da un argentiere locale. La manica è lavorata a sbalzo a simulare il tessuto, in un fitto susseguirsi di pieghe e lungo l'apertura, finemente decorata a motivi fitomorfi, si trovano tre bottoni sferici, mentre sul polsino dorato è presente un'iscrizione a caratteri romanici lisci sul fondo brunito.

Cross reliquary (1432 - 1437) by Cabrino Notari da Cremona, Cristalliere veneziano e Orafo tedescoMuseo della Cattedrale di Ferrara

La "Croce reliquiario", in quarzo e cristallo di rocca, risalente alla metà del Quattrocento, venne realizzata da Cabrino Notai da Cremona. Si tratta di un oggetto sontuoso e composito, costituito da diversi materiali, tecniche e stili.

In posizione privilegiata, all'incrocio dei bracci, si trova la teca destinata alle reliquie, particolarmente messa in risalto da una ricca incorniciatura metallica che evoca la corolla di un fiore. A definire le forme attuali hanno collaborato anche un cristalliere veneziano e un orafo tedesco.

Posto sopra un elemento metallico raffigurante il Golgota, il terminale in cristallo accoglie in basso, sia sul recto che sul verso, una piccola croce col Crocifisso incernierata sulla montatura metallica.

Reliquary Bust of Saint GeorgeMuseo della Cattedrale di Ferrara

Il "Busto di san Giorgio" fu realizzato a Milano agli inizi del Seicento per accogliere le ossa del cranio del santo donate da Clemente VIII al vescovo di Ferrara Giovanni Fontana.

Nel giovane eroe guerriero, sotto una foltissima chioma riccioluta, il volto appare concentrato in un'espressione di seria e autorevole, mentre la bocca leggermente dischiusa è ornata di barba e baffi, secondo una tradizione figurativa di tipo iconico-orientale.

Reliquary Bust of Saint GeorgeMuseo della Cattedrale di Ferrara

Nel 1726, al fine di equipararlo in altezza e dimensioni al "Busto di san Maurelio", fu integrato del basamento dall'argentiere bolognese Zanobio Troni.

Reliquary Bust of Saint MaureliusMuseo della Cattedrale di Ferrara

Troni fu infatti anche autore del "Busto reliquiario di san Maurelio", realizzato nel 1725 per volontà del cardinale Tommaso Ruffo.

La larga morbidezza del busto di san Maurelio, arrotondato e tagliato più in basso quasi al punto della cintura, fa emergere la caratterizzazione del volo, quasi un ritratto, dall'espressività concentrata nel risalto degli zigomi.

Reliquary Bust of Saint MaureliusMuseo della Cattedrale di Ferrara

Il basamento, ornato a elementi fogliacei e floreali nelle specchiature create da linee spezzate e involute, lascia intravedere la reliquia del santo.

The restoration of the reliquary busts of saints Giorgio and Maurelio of the Museum of the Cathedral of FerraraMuseo della Cattedrale di Ferrara

Nel 2014 i due Busti reliquiari sono stati restaurati a cura della CRC Restauri di Fabio Bevilacqua. Da questo intervento è stato tratto il video che qui potete ammirare.

Cope cap with with Pentecost (1570 - 1600) by Manifattura ferrareseMuseo della Cattedrale di Ferrara

I paramenti sacri

Oltre ai preziosi reliquari il Museo della Cattedrale conserva anche alcune preziose testimonianze della produzione tessile locale. Tra queste due Cappucci  del piviale, entrambi museificati in due cornici settecentesche di legno dorato.

In ricordo delle festose cerimonie svoltesi in cattedrale per l'ingresso a Ferrara del papa Clemente VIII nel 1598, il vescovo Giovanni Fontana donò al Capitolo ferrarese tutto un paramento pontificale, di cui faceva parte tale piviale. Il fittissimo lavoro di ricamo, mostra, tutti insieme raccolti in una grande aula, il gruppo degli apostoli attorno alla Madonna. L'episodio sta a ricordare la fondazione della Chiesa.

Cope cap with Saint Margaret of Antioch in prayer (1570 - 1600) by Manifattura ferrareseMuseo della Cattedrale di Ferrara

In occasione delle sue nozze con Filippo III di Spagna, celebrate a Ferrara nel 1598, l'arciduchessa Margherita d'Austria fece dono al Capitolo Metropolitano dei fastosi paramenti pontificali usati durante la cerimonia in Cattedrale. Il ricamo policromo, raffigura santa Margherita nel momento in cui, stringendo la croce tra le mani, sta uscendo dal ventre del drago che si contorce, mentre sopra la santa del paradiso scendono due angioletti con le palme e la corona del martirio. Il ricamo policromo, raffigura santa Margherita nel momento in cui, stringendo la croce tra le mani, sta uscendo dal ventre del drago che si contorce, mentre sopra la santa del paradiso scendono due angioletti con le palme e la corona del martirio.

Antependium (1893) by Angelo Tanfani e figliMuseo della Cattedrale di Ferrara

L'imponente Paliotto d'altare fu realizzato dalla bottega del romano Angelo Tafani nel 1893, su commissione dell'arcivescovo di Ferrara, Luigi Giordani.
Tale paramento liturgico, ideato per coprire la parte anteriore dell'altare venne esposto coretto della Cattedrale.

Al centro, in un medaglione che ripete la stessa cornice di contorno, al disotto della quale corre un nastro con la dedicazione di Giordani e la data, si vede la bellissima rappresentazione di san Giorgio che uccide il drago.

Ai due lati, speculare e identico, è ripetuto l'elaborato stemma dell'arcivescovo Luigi Giordani sormontato dal cappello cardinalizio.

Credits: Story

Percorso a cura di Tatiana De Bartolo e Maria Chiara Mosele.

Ha collaborato Romeo Pio Cristofori.

Per approfondimenti si rimanda a "Museo della Cattedrale di Ferrara. Catalogo generale", a cura di Bernice Giovannucci Vigi e Giovanni Sassu, Edisai Edizioni, Ferrara 2010.

Credits: All media
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