La Camera di Vetro

Trasparenze e trasformazioni

Medallion with the Portrait of a Woman (Mid-3rd century AD) by UnknownPalazzo Madama

Le tecniche

Vetri a oro
graffiti e vetri dipinti, smalto champlevé, smalto dipinto

Il ritratto rappresenta probabilmente Marcia Otacilia Severa, sposa di Filippo I l’Arabo, che resse l’Impero Romano dal 244 al 249 d. C.

Basin with crests and profane scenes (1275/1300) by LimogesPalazzo Madama

Two Doctors of the Church, 1370/1395, From the collection of: Palazzo Madama
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Rosary with the Crucifixion and The Assumption of the Virgin on two sides of the cross (1650)Palazzo Madama

Vetri da indossare

Nella seconda metà del XVI secolo, nel periodo cosiddetto della Controriforma (dopo il 1545), si diffonde in Italia il gusto per oggetti devozionali di piccole dimensioni. Gemme, cammei, miniature sotto cristallo, smalti, nielli, medaglioni-reliquiario, tutti tecnicamente molto raffinati e decorati da soggetti sacri, erano spesso impiegati come gioielli: indossati come pendenti, cuciti sugli abiti, fissati alle cinture o anche alle testiere dei letti. 

Rosario con Crocifissione e Assunzione della Vergine sulle due facce della croce (dettaglio 2) (1650)Palazzo Madama

Una delle opere più preziose e rare della raccolta d’Azeglio. I 13 grani sono montati in argento dorato. Ciascuno di essi è costituito da due semisfere unite e combacianti.

Img8826Palazzo Madama

Le superfici piatte delle semisfere sono entrambe dipinte e dorate dal retro - con scene della Passione e coppie di santi - così che ogni grano risulta istoriato sulle due facce.

Diptych-Reliquiary with the Procession to Calvary and The Crucifixion (1550)Palazzo Madama

Cross-reliquiary with saints and angels (1350)Palazzo Madama

Vetri per pregare

Tutti questi oggetti, diversi per epoca, stile e provenienza geografica, sono accomunati da un’identica funzione: la preghiera privata. Dittici e trittici da viaggio, altaroli per cappelle nobiliari o studioli, oggi integri o frammentari, permisero a monaci, prelati e laici, dal Medioevo al Seicento, di avere sempre con sé, durante i propri spostamenti, un’immagine sacra cui rivolgersi per pregare e meditare.

Diptych with Saint George and the Virgin, 1350, From the collection of: Palazzo Madama
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Medaglioni con animali e creature fantastiche (1220/1225)Palazzo Madama

Limoges e lo smalto champlevé :
il vetro colora gli oggetti dell’altare

Tra XII e XIII secolo Limoges - nel ducato di Aquitania, nella Francia occidentale  - fu un centro artistico di grande rilievo, specializzato nella produzione di oggetti liturgici e profani in rame decorato da smalto champlevé. La cosiddetta “Oeuvre de Limoges” ebbe grandissima diffusione nel Medioevo: si sono conservate migliaia di opere limosine in ogni parte d’Europa, dal Portogallo alla Russia, dall’Islanda all’Italia meridionale. I colori splendenti, effetto dello smalto colorato, e un prezzo di mercato basso (dal momento che erano realizzate in rame dorato e non con metalli nobili), furono all’origine di questo successo. 

Head of a Crozier head with the Annunciation, 1250/1260, From the collection of: Palazzo Madama
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Monstrance-reliquiary, 1300/1325, From the collection of: Palazzo Madama
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Plaquette with Christ enthroned in Majesty between flanking figures of apostles, 1195/1200, From the collection of: Palazzo Madama
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Proviene dal tetto di una grande cassa-reliquiario con l’Ascensione di Cristo circondato dai 12 apostoli (Léon, Museo de la Real Collegiata di San Isidoro).

Panel for bookbinding, Limousin Goldsmith, c. 1195, From the collection of: Palazzo Madama
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Enamel plate (1500/1520) by Venetian workshopPalazzo Madama

Un mondo di smalto.Smalto en ronde-bosse di Parigi, smalti dipinti di Milano, Venezia e Limoges

Tra Quattro e Cinquecento gli orafi sperimentano nuovi tipi di smalto: lo smalto en ronde-bosse, che si stendeva su piccole figure a rilievo in oro, impiegato soprattutto per i gioielli e molto di moda nelle corti europee al tramonto del gotico; lo smalto dipinto su argento, più prezioso di quello su rame; lo smalto veneziano, ancora uno smalto dipinto su rame, ma con il caratteristico impiego di poche tinte: bianco opaco, verde e marrone su fondo blu cobalto con lumeggiature dorate stese a pennello.

Monstrance, 1500/1520, From the collection of: Palazzo Madama
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Casket with mythological scenes and animals, Pierre Reymond, Mid-16th century, From the collection of: Palazzo Madama
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Stained glass roundel with triple Incoronation (1140/1145) by Ile de France (1140-1145) and Alfred Gérente (1840-1860)Palazzo Madama

Vetri per le cattedrali e vetri impiegati come piccoli quadri
e per impreziosire stipi

Nell’Europa del XVI e XVII secolo, si assiste a una
grande diffusione di incisioni e xilografie. In alcuni casi si tratta di opere
originali, come la serie di xilografie di Antonio Tempesta (1555-1630) per
illustrare le Metamorfosi di Ovidio;
altre volte di riproduzioni, a scopo divulgativo, di celebri dipinti e disegni
di Raffaello e di altri protagonisti del Rinascimento (come le incisioni di
Marcantonio Raimondi, 1480-1534). La tecnica del vetro dipinto consentiva di
trasporre con facilità i soggetti delle incisioni sulla lastra in vetro,
trasformando così un’opera su carta in un piccolo dipinto prezioso ricco di
riflessi, da incorniciare e presentare a parete o da impiegare come decoro sui
cassetti degli stipi dell’epoca. Si procedeva in questo modo: le stampe,
inchiostrate lungo i contorni delle figure e dei vari elementi della scena, erano
applicate al vetro dal rovescio e quindi rimosse, in modo da lasciare traccia
dei contorni sul supporto, poi riempiti di colore.

La vetrata assembla parti originali del XII sec., provenienti dalle vetrate dell’abbazia di Saint-Denis (Parigi), a parti dell'800, realizzate da Alfred Gérente, responsabile del restauro del 1850.

The Death of Phaethon in the River Eridanus (1625/1650)Palazzo Madama

Reliquiary- bust of Saint Lambert of Liège (1655/1690)Palazzo Madama

Camera Di Vetro, From the collection of: Palazzo Madama
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Credits: Story

La Camera di Vetro è il nuovo allestimento al secondo piano di Palazzo Madama. Il progetto è stato possibile grazie al sostegno del Rotary Club Torino.
Curatore: Simonetta Castronovo

Credits: All media
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