Commandos on board a landing craft on their approach to Sword Beach, 6 June 1944Imperial War Museums
On 6 June 1944, the biggest combined naval, military and air operation ever seen took place. Code-named 'Overlord', the D-Day landings on the coast of Normandy marked the start of a campaign which led to eventual Allied victory in Europe in May 1945.
Josef Stalin, President Franklin Roosevelt and Prime Minister Winston Churchill at Tehran, 1943Imperial War Museums
Preparations for the liberation of Western Europe had begun soon after the evacuation of Allied troops from Dunkirk in 1940. By the end of 1941, Britain had been joined by the Soviet Union and the United States in the ‘Grand Alliance’ against Hitler.
I preparativi per la liberazione dell'Europa occidentale iniziarono subito dopo l'evacuazione delle truppe alleate da Dunkirk nel 1940.
Entro la fine del 1941, alla Gran Bretagna si unirono Unione Sovietica e Stati Uniti nella Grande Alleanza contro Hitler. Nel 1943 gli alleati si incontrarono a Teheran per pianificare una strategia.
Questa esposizione mostra la pianificazione che fu necessaria per garantire il successo dell'operazione "Overlord" e gli eventi che si svolsero nel D-Day.
Meeting of the Supreme Command, Allied Expeditionary Force in London, 1 February 1944Imperial War Museums
In December 1943 a command team was formed to plan and lead the Allied air, sea and ground forces for the forthcoming invasion. General Dwight D Eisenhower was named as Supreme Commander, Allied Expeditionary Forces.
Henry Carr, General Dwight D Eisenhower (1943) painting, oil on canvas (1943)Imperial War Museums
The ‘D’ in D-Day simply stands for Day. The terms D-Day and H-Hour were used by military planners to designate the day and hour of a forthcoming operation where the exact date and time were still to be confirmed or were secret.
Frederick Morgan was Chief of Staff to the Supreme Allied Commander.
Air Chief Marshal Sir Arthur Tedder became Deputy Supreme Commander.
Admiral Sir Bertram Ramsay was appointed Allied Naval Commander-in-Chief.
General Sir Bernard Montgomery, as Commander-in-Chief 21st Army Group, was to command all the Allied ground forces during the assault phase in Normandy.
Air Chief Marshal Sir Trafford Leigh Mallory became the Commander-in-Chief of the Allied Expeditionary Air Force.
Dummy landing craft moored in southern England before D-DayImperial War Museums
The success of the D-Day operation ...
depended on careful preparation. While factories in Britain worked round the clock to produce the huge quantities of weapons, ammunition and equipment needed by the invasion forces, a wide variety of specialists contributed their unique skills and knowledge.
Group Captain J M Stagg, Chief Meteorological Officer with the Royal Air Force, responsible for forecasting weather conditions for D-DayImperial War Museums
Detailed information was compiled about the German defences, the terrain and the weather conditions. Inventors and engineers devised special equipment to help forces land safely in Normandy.
Protective suit worn by Lieutenant Rollo Mangnall RNVR of the Combined Operations Pilotage Parties (COPP)Imperial War Museums
False information was fed to the Germans to draw their attention away from the real invasion site.
Thomas Hennell, WRNS Censoring Ships' Mail Portsmouth, 1944, watercolour drawing on paper (1944)Imperial War Museums
Furono ideate molte navi speciali per il D-Day. Oltre alle motozattere con carri armati, vi erano minuscole motozattere d'assalto e grandi navi da sbarco.
La WAAF (Women's Auxiliary Air Force) fu fondata nel giugno 1939 per liberare il personale della RAF che poteva così occuparsi delle mansioni al fronte. Nel 1943 la WAAF contava già 182.000 membri.
Motozattera per carri armati Churchill AVRE I membri della WAAF che imballano paracadute da utilizzare durante l'invasione della Normandia
The ‘Mulberry Harbour’ at Arromanches, 1944Imperial War Museums
The Allies could not rely on capturing an undamaged port, so two artificial harbours were planned, one in the British sector and one in the American. Each was assembled from 400 prefabricated sections.
Model of section of Mulberry HarbourImperial War Museums
Each Mulberry component was given a code-name
The pier heads (Whales) and their roads ashore rose and fell with the tide on adjustable legs (Spuds). Submerged concrete caissons (Phoenixes), floating steel tanks (Bombardons), and sunken blockships (Corncobs), which formed an outer defence (Gooseberry), protected the piers.
A partire dal febbraio del 1944, i bombardieri alleati attaccarono la rete stradale e ferroviaria francese per isolare l'area dell'invasione e impedire il rapido spostamento dei rinforzi e dei mezzi tedeschi.
Per nascondere il fatto che la Normandia fosse la zona dell'invasione, furono attaccati anche tanti altri obiettivi nella Francia settentrionale. All'alba del 5 giugno, i bombardieri della RAF iniziarono a sganciare strisce in lamina di metallo, dal nome in codice "Window", sopra la Manica per creare confusione sugli schermi degli operatori radar tedeschi.
Il D-Day, le forze dell'aviazione alleate fecero oltre 14.000 voli a supporto degli sbarchi, passati quasi inosservati dalla Luftwaffe. Nelle prime ore del 6 giugno, tre divisioni aeree alleate fecero atterrare truppe di paracadutisti e soldati su alianti per conquistare e proteggere i fianchi delle spiagge oggetto dell'invasione.
Rinforzi aerei in fase di preparazione
Strisce in lamina di metallo, nome in codice "Window"
Informazioni sull'invasione
Documenti privati di S R Verrier
Per difendere le zone costiere da una possibile invasione degli alleati, i tedeschi costruirono un esteso sistema di fortificazioni noto come il Vallo Atlantico. Costruirono delle casematte in calcestruzzo, bunker e postazioni di tiro.
Quando, all'inizio del 1944, il feldmaresciallo Erwin Rommel prese il comando delle forze tedesche dall'Olanda al fiume Loira, le difese erano state rinforzate, in particolare nei settori di fronte alla Manica.
Una casamatta, di C A Russell
Ispezione del Vallo Atlantico
Entro la metà di maggio del 1944 erano già state posizionate circa 6.500.000 mine ed erano stati installati oltre 500.000 ostacoli in spiaggia. Nell'area della Normandia, le difese erano presidiate principalmente dalla 716a divisione di fanteria tedesca, di cui faceva parte una serie di reclute di origine polacca e russa.
Tuttavia, vicino a Omaha Beach, il 6 giugno 1944 la 352a divisione di fanteria tedesca abituata alle battaglie si stava dedicando all'addestramento anti-invasione.
Difese della spiaggia
Mine nella baia della Senna
Il nome in codice della parte navale dell'operazione "Overlord" gestita dall'ammiraglio Sir Bertram Ramsay era operazione "Neptune".
Entro giugno del 1944 furono assemblate quasi 7000 navi da guerra, motozattere e altri natanti nei porti dell'Inghilterra meridionale. I dragamine bonificarono le rotte di navigazione della Manica. Nel D-Day, oltre che bombardare le difese costiere, due task force navali fecero sbarcare due divisioni britanniche, una canadese e due americane sulle spiagge della Normandia.
Le forze navali fornirono supporto di fuoco agli eserciti e garantirono forniture costanti alla testa di sbarco. Molte motozattere furono affondate o danneggiate, ma all'imbrunire gli alleati avevano portato a riva oltre 132.000 soldati.
Filmato del racconto dello sbarco in Normandia commentato da un americano
Questo messaggio dell'ammiraglio Sir Bertram Ramsay, comandante in capo delle forze navali alleate, fu letto a tutte le truppe poco prima di partire per le spiagge da invadere.
La Juno Beach fu attaccata dalla terza divisione canadese. Era ben difesa da piazzole e ostacoli formidabili. Il mare agitato ritardò lo sbarco. I tedeschi aprirono il fuoco quando sbarcò la fanteria canadese e la prima ondata subì pesanti perdite.
Messaggio dell'ammiraglio Sir Bertram Ramsay
Permessi rilasciati per la Juno Beach
Truppe canadesi alla Juno Beach
Le truppe americane alla Utah Beach
Lettera scritta dall'ufficiale luogotenente (Torpedo) R MacNab
Distintivo di formazione dell'esercito britannico Truppe all'interno vicino a St Gabriel L'avvicinamento a Gold Beach
Filmato del racconto dello sbarco in Normandia commentato da un americano
L'avvicinamento a Sword Beach
Giacca di un ufficiale della HMS Belfast
Lettera di Able Seaman A Jones imbarcato sulla HMS Belfast
HMS Belfast che fa fuoco sulle postazioni tedesche, Ver-sur-Mer
Filmato del racconto dello sbarco in Normandia commentato da un americano
Delle vittime tra i primi uomini a sbarcare il D-Day si occupò il personale medico dell'esercito che sbarcò con le ondate d'assalto. I feriti furono stabilizzati e riportati attraverso la Manica nelle navi da sbarco. Gli ospedali militari della Gran Bretagna erano pronti per accogliere i feriti.
Dopo avere reso sicura la testa di sbarco, furono allestiti degli ospedali da campo in Normandia e le infermiere attraversarono la Manica per prendersi cura dei feriti.
Documenti privati di Miss M E Littleboy, un'autista di ambulanze che prestava servizio sull'isola di Wight durante gli sbarchi del D-Day
Cura di un soldato ferito
75.000 uomini sbarcarono sulle spiagge di Gold, Juno e Sword prima della mezzanotte del D-Day, pagando un prezzo di circa 3000 uccisi, feriti o dispersi. 23.250 uomini sbarcarono a Utah Beach con 250 vittime. Tra i 34.000 soldati americani che sbarcarono a Omaha Beach, dove la resistenza tedesca era più forte, ci furono circa 2.000 vittime, una percentuale elevata rispetto alle perdite totali alleate del D-Day.
Filmato del racconto dello sbarco in Normandia commentato da un americano
In tutto gli alleati subirono circa 10.200 perdite il 6 giugno. Questa cifra era inferiore rispetto a quella prevista da progettisti e comandanti, ma ogni morte ha rappresentato una triste perdita per le famiglie e i compagni.
Cimitero americano vicino a Omaha Beach
Project Lead—Carolyn Royston