Ritratto di Polissena d’Assia Rheinfels

Polissena d’Assia Rheinfels, olio su tela, 1728-1730, Consorzio delle Residenze Reali Sabaude – Reggia di Venaria Reale in prestito dalla Palazzina di Caccia di Stupinigi; (1728-1730) by Giovanna Maria Battista Clementi detta la Clementina (attribuito)La Venaria Reale

Figlia primogenita di Ernesto Leopoldo d’Assia e di Eleonora Maria di Löwenstein, venne proposta in moglie al vedovo Carlo Emanuele (III) di Savoia, principe ereditario, dopo l’avvenuta morte, nel 1723, della prima moglie Anna Cristina di Baviera Sulzbach.

Siglato per procura nel 1724, il matrimonio della nuova coppia di sposi avvenne a Thorn nello stesso anno confermando l’alleanza tra il Regno di Savoia e le potenze tedesche.
Divenuta regina di Sardegna nel 1730, diede alla luce sei figli in undici anni di matrimonio, tra cui l’erede al trono Vittorio Amedeo futuro III.

Il ritratto ora esposto presso la Reggia di Venaria testimonia il rango raggiunto da Polissena.
Ritratta infatti con manto in pelliccia di ermellino con croci sabaude e,

appoggiata su cuscino alla destra della regina, la corona reale.

Lo strepitoso abito in seta blue e oro con grande scollo a cui si sommano le magnifiche spille in diamanti e perle per il corpetto

oltre i gioielli inseriti tra i capelli imbellettati con cipria sono i punti di maggior forza dell’opera.

Attribuibile con una certa sicurezza alla mano della pittrice Clementina, ritrattista ufficiale della famiglia reale, sembra voler mostrare la regina poco più che ventenne con assoluta certezza “di ruolo”,

dall’ammiccante sorriso senza escludere una certa complicità con chi l’osserva.

La raffinatezza delle pennellate, soprattutto nei dettagli delle gioie e dell’abito, dimostra l’alta qualità pittorica del quadro.

Seppellita nella Basilica di Superga, venne “rimpiazzata” a due anni dalla sua morte, nel 1737, da Elisabetta Teresa di Lorena quale terza moglie del re Carlo Emanuele III.

Credits: All media
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