La Musa Urania, olio su tela, 1620 circa, Consorzio delle Residenze Reali Sabaude – Reggia di Venaria Reale in affidamento da Valcasotto, Garessio (CN), Castello di Casotto (1620 ca.) by Antiveduto GramaticaLa Venaria Reale
L’opera raffigura la Musa Urania, figlia di Zeus e Mnemosine. Il suo nome significa “cielo” ed è la dea dell’astronomia e della geometria.
Ha il capo coronato di stelle e indossa un’ampia e morbida veste di seta azzurra che le lascia scoperto un seno e il braccio destro.
La luce plasma la figura e il contrasto con le ombre crea un’ottima resa dei volumi.
Solleva con la mano destra un astrolabio, un antico strumento con cui era possibile localizzare la posizione dei corpi celesti e venne usato anche per la navigazione prima dell’invenzione del sestante. L’eloquenza del gesto rende seducente la Musa.
Nella mano sinistra ha un compasso, simbolo della geometria, l’altra disciplina di cui è protettrice.
Il dipinto è molto probabilmente opera del pittore caravaggesco Antiveduto Gramatica (1571-1626).
Facente parte delle storiche collezioni dinastiche sabaude, venne trasferito tra il 1837 e il 1882 nel Castello di Casotto in provincia di Cuneo, proprietà dei Savoia.